Il piccolo commercio alessandrino con l’acqua alla gola: ce ne ricordiamo solo alle elezioni?

Strade dissestate, scarsa illuminazione, parcheggi selvaggi, tasse e balzelli come se piovesse, scarsa sicurezza, commercio irregolare e grande distribuzione incalzante: questi sono i crucci e le preoccupazioni che assillano il piccolo commercio cittadino.

Ad ogni elezione, al levarsi dell’allarme dal singolo esercente o dalle varie Associazioni, si risponde sempre “si, avete ragione, provvederemo, studieremo, predisporremo il piano, il progetto, la fattibilità, non vi abbandoniamo”….passata la festa………..

E’ ora che l’Amministrazione comunale comprenda che il volano, il motore della città sono rappresentati soprattutto da chi ogni giorno, tra tasse, dichiarazioni, fatture e bollette, non sa se oggi sarà l’ultima volta che alza la serranda.

Fuori di ogni retorica o proclama elettorale, vogliamo prendere in mano il problema ed adottare contromisure serie e durature?

Rendere fruibili le strade del centro ed illuminarle a dovere serve per richiamare il pubblico, che deve poter parcheggiare la sua auto, passeggiare in sicurezza e raggiungere i negozi; coinvolgere gli esercenti nelle numerose iniziative culturali, sportive e sociali serve per avvicinarli ai clienti e permetterne la sopravvivenza; contrastare con ogni mezzo il commercio ambulante irregolare e la vendita di prodotti falsi serve per aiutare chi, pagando regolarmente le tasse ed assumendo lavoratori, deve poter guardare con fiducia alle Istituzioni e sentirle dalla propria parte.

La grande distribuzione fagocita le piccole attività come una bestia insaziabile: dobbiamo restare inerti a guardare scomparire attività antiche di decine di anni per poi piangere sulle statistiche e ripetere sempre la stessa storiella di cordoglio e vane promesse?

Per fare questo non servono Leggi, Decreti governativi o Regolamenti: serve buon senso ed amore per la propria Città, due elementi che sembrano recentemente scomparsi dalle nostre piazze.

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